Maestro Caravaggista

Filippo Maria Cazzolla si distingue per la sua straordinaria capacità di reinterpretare l’opera di Caravaggio con un’aderenza tecnica e stilistica che va oltre la semplice riproduzione. Il suo approccio è profondamente filologico: non si limita a replicare i soggetti, ma penetra nelle dinamiche pittoriche del Maestro lombardo, studiandone ogni dettaglio con un rigore quasi maniacale.

L’uso del chiaroscuro è il fulcro della sua tecnica. La luce diventa un elemento narrativo potente, modellando le figure con un effetto scultoreo e conferendo loro un’intensità drammatica unica. La costruzione della scena segue il metodo caravaggesco, con un’impostazione teatrale in cui i personaggi emergono da fondi scuri, come illuminati da una luce divina. L’attenzione ai dettagli è assoluta: dai riflessi della pelle alla trama dei tessuti, ogni particolare viene reso con una precisione che restituisce la tangibilità della materia e la vitalità del soggetto.

Le sette opere della misericordia, 1607 (olio su tela, 390×260 cm)

Le Sette Opere di Misericordia, dipinta da Caravaggio nel 1607, è una delle opere più intense e complesse del Maestro, realizzata per la chiesa del Pio Monte della Misericordia a Napoli. Il dipinto racchiude in un’unica scena ben sette episodi evangelici legati alle opere di carità cristiana, fondendo magistralmente narrazione e dinamismo in una composizione carica di tensione emotiva.

Al centro della scena, la Madonna con il Bambino appare sospesa in una visione mistica, sorretta da due angeli che sembrano emergere dall’oscurità. Sotto di loro si sviluppa un intricato intreccio di figure, in cui ogni gesto, sguardo e postura racconta un atto di misericordia. La composizione è densa e movimentata: i corpi si sovrappongono, i volti esprimono emozioni forti e la luce caravaggesca incide la scena con profondi contrasti tra ombra e illuminazione. L’effetto è teatrale, quasi cinematografico, accentuando la drammaticità dell’azione.

Caravaggio utilizza modelli reali, con volti segnati dalla fatica e dall’età, per esaltare il realismo della scena. Ogni dettaglio, dalla ruvidezza dei tessuti alla plasticità dei corpi, contribuisce a rendere l’opera un capolavoro di profonda umanità e spiritualità, tra le vette della pittura barocca.

Di seguito, le foto del confronto con l'opera originale e l'esposizione del quadro presso la Chiesa di San Rocco, Gioia del Colle (BA). 

Seppellimento di santa Lucia, 1608 (olio su tela, 408×300 cm)

Il Seppellimento di Santa Lucia, dipinto da Caravaggio nel 1608, è una delle sue opere più drammatiche e imponenti, realizzata per la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa. L’atmosfera dell’opera è cupa, dominata da un senso di pesantezza e di morte, in cui il corpo della santa è il fulcro della composizione. Distesa a terra, fragile e pallida, Lucia è circondata da figure imponenti che partecipano al rito funebre con gesti solenni e misurati.

La scena si svolge in un ambiente spoglio e monumentale, dominato da una grande struttura muraria sullo sfondo, che appesantisce ulteriormente l’atmosfera e accentua la dimensione sepolcrale dell’evento. Caravaggio riduce al minimo gli elementi narrativi, scegliendo un impianto compositivo essenziale, quasi claustrofobico, dove il vuoto e il silenzio giocano un ruolo fondamentale. I becchini, raffigurati in primo piano con corpi massicci e movimenti lenti, sovrastano la figura delicata della santa, creando un contrasto struggente tra la fragilità e la brutalità della scena.

La luce tagliente e i toni scuri rendono il dipinto ancora più drammatico, mentre la resa dei volti e delle mani, carichi di dolore e mestizia, conferisce all’opera un’intensità emotiva fuori dal comune, rendendola una delle rappresentazioni più potenti del martirio cristiano.

Di seguito, l'esposizione dell'opera presso la Chiesa di San Francesco, Gioia del Colle, (BA).

Per ottenere questa fedeltà, il maestro Cazzolla utilizza tecniche che ricalcano fedelmente quelle delle botteghe del Seicento. Prepara le tele con imprimiture scure che intensificano la profondità dei toni e lavora con velature sovrapposte per raggiungere quella morbidezza pittorica tipica del caravaggismo. Le espressioni dei volti, le posture e le mani raccontano emozioni con una forza visiva impressionante, catturando l’essenza umana con una resa psicologica che rende ogni opera viva e vibrante.

La sua carriera nel dipingere Caravaggio è scandita da importanti esposizioni, come la presentazione della sua riproduzione della Natività di Palermo e la partecipazione alla "Mostra dell'Impossibile" con un ciclo di opere che celebrano la potenza della pittura barocca.

Ogni suo lavoro è il risultato di anni di studio e sperimentazione, un tributo alla grandezza del Maestro seicentesco e, al tempo stesso, una dimostrazione della sua personale maestria artistica.

Di seguito, alcuni dei suoi lavori più importanti:

Giovanni Battista alla sorgente 1607-1608 (oilio su tela, 100×73 cm)

Giovanni Battista alla sorgente, attribuito a Caravaggio, è un'opera in cui il Maestro esplora il tema del giovane Battista in un contesto intimo e naturale. Il dipinto raffigura il santo in un momento di raccoglimento vicino a una sorgente d’acqua, con un’atmosfera sospesa tra sacro e profano. La figura del Battista è colta in un gesto spontaneo, quasi ingenuo, mentre si disseta o contempla il fluire dell’acqua, simbolo di purificazione e battesimo.

L’opera è caratterizzata da una composizione essenziale, dove il corpo nudo del giovane emerge da un’oscurità profonda, modellato dalla luce con il consueto effetto di chiaroscuro tipico di Caravaggio. I colori caldi della pelle contrastano con i toni terrosi dello sfondo e con l’acqua scura, creando un equilibrio visivo che esalta la plasticità della figura. Lo sguardo rivolto verso la sorgente suggerisce una dimensione di introspezione e solitudine, elementi ricorrenti nelle raffigurazioni caravaggesche del Battista.

L’attenzione ai dettagli è straordinaria: i riccioli dei capelli, la tensione dei muscoli, la delicatezza delle mani che sfiorano l’acqua restituiscono un realismo vivido. Con questa opera, Caravaggio unisce misticismo e umanità, creando un’immagine di straordinaria forza evocativa.